Sin dalla premiere al Toronto International Film Festival nel 2008, The Millionaire di Danny Boyle, con il suo montaggio brillante, è stato un successo che ha fatto sognare il pubblico di tutto il mondo.
La storia incredibile di Jamal, ragazzo dai bassifondi di Mumbai che diventa famoso quando vince la versione indiana di “Chi vuol essere milionario?”.
L’intuizione più fortunata è stata sicuramente la timeline del film, che collega tutte le domande poste a Jamal nel programma, ad un episodio della sua vita travagliata.
Il successo del film è derivato proprio da questa genialità della storia, ma anche dal lavoro di Boyle, del cast e da tutta la troupe, che ha fatto incetta di premi e nomination, solo 10 agli Academy Awards, per esempio.
Fra queste nomination, c’era anche quella come miglior montaggio a Chris Dickens, “colpevole” di aver reso il ritmo della trama così intenso e accattivante.
Il risultato del grande lavoro è stata proprio la vittoria dell’Oscar al miglior montaggio del 2008.
Lo stesso montatore ha spesso raccontato come si fosse preparato al montaggio del film come se fosse “una maratona”, ovvero la necessità di adattarsi a dormire, mangiare e prepararsi all’interno della sala di montaggio.
Un montaggio ad incastro
Dickens racconta nelle sue interviste on line che la timeline complessa a puzzle del film era già stata pianificata in anticipo, ma che si è evoluta durante il lavoro di montaggio. Il flm è stato montato per la maggior parte in India durante le riprese, ma continuamente venivano aggiunte scene extra, o tagliate altre.
In una prima versione ad esempio, il tempo del film “in studio” relative al game show, era troppo dominante, e rischiavano di rendere il film asettico e frammentato, come se tutte le storie di Jamal non fossero parte di un tutto.
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Così il team di Dickens ha aggiunto altri flashback, cambiato l’ordine di alcune scene, semplificato alcune sezioni ed elaborate altre.
Alcune scene sono state tagliate a malincuore, come quella dell’ispettore sotto pressione della polizia che deve arrestare Jamal a qualunque costo, e che finalmente lo arresta dopo la sua vincita, salvo poi rilasciarlo immediatamente alla stazione dei treni.
Il montatore racconta di come il montaggio non sia stato influenzato dalla musica, perché è giunta successivamente, ma temporaneamente il suo team ha avuto a disposizione numerose musiche di R.C. Rahman da altri film.
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Quando poi il compositore è salito a bordo, sono stati in grado di ripensare una discreta quantità di sequenze. Ad esempio, la sequenza di ballo alla fine è stata girata su un altro brano musicale.
Per creare il look dei diversi periodi di tempo, sia nel momento in cui Jamal è ricco sia di fronte alle avversità, Danny Boyle ha utilizzato un mix di diversi formati di pellicola 35 mm e digitale.
L’obiettivo più appassionante per il team di montaggio è stato quello di differenziare le varie trame e si è rivelata una vera e propria sfida.
Spesso infatti giravano con più formati all’interno della stessa location, per la stessa scena. Cosa che è risultata una sfida per il colorist Jean-Clement Soret.
Il team, sviluppando un flusso di lavoro per conformare tutti i formati, ha deciso di affidarsi a Avid Media Composer Adrenaline, grazie alle sue strepitose caratteristiche per la color grading e la capacità di mescolare diverse risoluzioni e formati.
Tecnicamente, il montaggio e le modifiche sono state più complesse del solito, ma Avid ha aiutato notevolmente il lavoro.
Si sono affidati ad Avid Unity LANshare in maniera necessaria, per la condivisione dei file. Inoltre, l’adattabilità e l’enorme quantità di opzioni per suono (12 tracce audio finali, con mix audio affidato ad un sistema Pro Tools Digidesign), color grading e VFX ha reso Avid un must per il montaggio di questo film, stando alle parole di Dickens.