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Il 3D complica la vita. Il montaggio di The Amazing Spiderman

The Amazing Spider-Man è un reboot del franchise, e il regista Marc Webb ha voluto che fosse un racconto unico della storia.

Per questo motivo, il montatore Alan Edward Bell non ha dovuto porre attenzione al modo in cui era stato effettuato il montaggio degli altri film di SpiderMan. Il film era basato sulla costruzione dei personaggi, quindi hanno dovuto gestire il fattore emotivo in modo più aggiornato, ed è stato quello che il regista ha voluto mettere sul piatto.

Il 3D complica la vita. Il montaggio di The Amazing Spiderman

Il 3D ha imposto un apprendimento differente al montatore, perché non aveva mai lavorato al montaggio di un film 3D prima. Racconta di aver guardato tutte riprese quotidiane in 3D per assicurarsi che no ci fossero problemi, ma il montaggio del 3D si è rivelato più complesso del previsto, avendogli affaticato molto gli occhi. Ricorda che le riprese in 3D erano molto accurate e la convergenza del 3D era molto accurata, quindi la difficoltà agli occhi lo portava naturalmente a scegliere tagli più languidi e troppo lenti, non rendendolo soddisfatto.

Su questa base, lui e il regista scelsero di montare consapevolmente in 2D, sapendo di dover fare la convergenza dopo aver completato il montaggio, per renderlo più confortevole. In alcuni momenti, scelsero di rompere lo schermo e far volare gli oggetti sul pubblico, in altri scelsero di non farlo perché non sicuri che il cervello degli spettatori avesse elaborato tutte quelle informazioni rapidamente, temendo quindi di distrarli. Scelsero quindi di mantenere una profondità di campo uguale, tagliando da un personaggio all’altro, in modo che gli occhi di chi guarda non subiscano spasmi o affaticamenti. Questo processo si può realizzare ora con AVID Media Composer 6 e le successive, che dispone di strumenti stereo fantastici, ma all’epoca la versione disponibile non era in grado di farlo durante il montaggio.

Hanno infatti realizzato il montaggio con Avid Media Composer 5, senza però affinare i processi di ridimensionamento o convergenza. Quando è uscito Avid Media Composer 6 non sono riusciti a eseguire tempestivamente l’upgrade. Una volta finito il montaggio, lo stereografo Rob Engle ha fatto il 90% del lavoro di convergenza su un sistema Mistika in fondo al corridoio dello studio di montaggio di Bell. A loro detta, il suo lavoro è stato eccellente, sempre molto disponibile a regolare i tagli e modificare qualcosa quando ce n’era bisogno.

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Alcune scene sono state concepite proprio per il 3D, e il lavoro degli effetti 3D è stato proprio quello di sfruttare appieno lo spazio tridimensionale. Ad esempio, c’è una scena in cui SpiderMan è in volo ed è stata progettata in modo che sembri che il pubblico stia volando insieme a lui.

In linea di massima, Bell specifica che la storia è comunque la cosa centrale: se funziona in 3D allora funzionerà anche in 2D. Il montaggio delle scene d’azione è stato complesso, ma era più facile dell’assicurarsi che le performance dei personaggi fossero giuste, l’avere cura di loro e del loro evolversi. L’attenzione del team di montaggio era quella di essere sensibili al fatto che il pubblico si dovesse identificare con i personaggi. Il montaggio di Spiderman è infatti stato dettato dalle scene girate, molto fluidamente, senza un pesante intervento del montatore capo, seguito attentamente dal regista.

Il montatore ha inoltre realizzato parecchi effetti visivi per conto proprio, memore dei suoi inizi come assistente al montaggio che si occupava sempre di più di VFX in modo da essere più versatile agli occhi dei registi. Gli è stato utile in film come 500 Giorni Insieme, che aveva più di 250 inquadrature con effetti visivi, soprattutto basati sulle modifiche alle espressioni facciali. Sicuramente, con il progresso tecnologico, le sue capacità gli permettono di realizzare cose impensabili anni fa.

Utilizzando la vecchia versione di AVID, il processo per realizzare effettivi visivi con il 3D è stato leggermente lungo, poiché Bell doveva esportare il materiale, importarlo su Eyeon Fusion per il composite, e poi re importarlo su Avid. Anche i più piccoli effetti VFX realizzati in 3D, come eliminare il respiro dello Zio Ben morto in un vicolo oppure uno split screen, portavano via molto tempo, ed erano per di più fastidiosi agli occhi. Ci è voluto un po’ di tempo prima che il montatore potesse imparare a sfruttare meglio il tempo e cominciare il vero e proprio lavoro creativo sul montaggio. Da lin poi, dice, il suo lavoro non è stato molto diverso dagli altri suoi film di successo.

Il montaggio di The Amazing Spiderman è stato realizzato effettivamente da due team. All’inizio, Bell era impegnato su Come l’acqua per gli elefanti, e Webb chiese al famoso Pietro Scalia di realizzare il montaggio. Quando poi Scalia è stato chiamato su Prometheus da Ridley Scott, hanno pensato che avrebbe potuto iniziare, e poi si sarebbe affiancato Bell, con sua grande ammirazione. I due team hanno lavorato insieme per due settimane, poi Scalia è tornato per gli ultimi due mesi di lavoro, e ha dato il contributo al mix finale.

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Scalia ha iniziato il lavoro con circa cinque assistenti, e Bell li volle tenere tutti e ne portò un sesto. Spiderman è stato infatti girato in più di quattro mesi, e il girato era notevole, perché giravano due unità contemporaneamente con due o tre macchine da presa ciascuna, e avere tutti quei professionisti è stato esaltante per Bell. Soprattutto l’arrivo di Scalia negli ultimi mesi, con un punto di vista più “fresco” per aiutare il lavoro svolto in quasi un anno e mezzo. Il team in definitiva ha lavorato per 16 ore sette giorni alla settimana per diversi mesi, e la gratificazione è quella di aver realizzato un grande film.

Parlando infine di The Amazing Spider-Man, Bell confessa infatti che sapeva sarebbe stato uno dei più grandi film della sua carriera. Quello che ha imparato è che si tratti di un film di enorme o di un piccolo film, la cosa che rende i film grandi è sempre più o meno la stessa: una buona storia e la connessione fra fransi personaggi. Le scene di azione sono in realtà la parte più facile e eccitante da fare, nonostante la grande quantità di dati. Ma lo sono anche la trama, i personaggi, l’emozione, sia se il film è grande o piccolo.

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